Radio
Ritorna il Medimex, appuntamento fisso per gli amanti della musica e i professionisti del settore. Nell’ormai consolidata cornice di Taranto, cinque giorni di incontri, confronti e concerti, per celebrare, unire e costruire insieme. Vi raccontiamo i tre giorni conclusivi, dal 16 al 18 Giugno, della rassegna organizzata da Puglia Sounds.
Workshop, incontri e racconti
Punto cardine di ogni edizione è lo spazio dedicato alla formazione, con workshop dedicati ad ogni aspetto delle professioni musicali: fotografia, video e live show design, passando per la registrazione, produzione e missaggio fino ad arrivare alla creazione di podcast. Nei vari panel invece si fa il punto della situazione musicale italiana muovendoci tra un focus sulla canzone d’autore, musica tra diritti e innovazione, i finanziamenti del progetto “Europa Creativa” e infine un occhio di riguardo sul rapporto tra musica e social network. Ritornano anche gli appuntamenti di Medimex Book Stories, quest’anno con un focus sulle grandi città del rock. Tre autrici, Camilla Sernagiotto, Giuseppina Borghese e Valeria Sgarella, ci portano in viaggio rispettivamente a New York, Manchester e Seattle. Concludono la giornata di incontri gli appuntamenti al Teatro Fusco che hanno visto la partecipazione di Simona Molinari, Baustelle e Serena Brancale.
Le mostre
Due le mostre di quest’anno: “Vintage Drum Show” un’esposizione di batterie vintage che hanno fatto la storia della musica jazz, pop e rock dal 1930 agli anni ’70 e “Perfect Day: Lou Reed e la New York di Andy Warhol”, una collettiva che comprende 55 fotografie di alcuni tra i più importanti fotografi internazionali che hanno immortalato la New York di Andy Warhol a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.
Radio Medimex
Non poteva mancare Radio Medimex, uno spazio radio allestito appositamente per l’evento, che ha coperto, in diretta, ogni giornata, così densa di eventi e con la quale hanno collaborato le radio e i partner dei progetti finanziati da Luoghi Comuni, iniziativa delle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI Puglia che rivitalizza spazi pubblici sottoutilizzati attraverso l’innovazione sociale, compresi noi di Radio iNext. Siamo riusciti a catturare idee, pensieri e pareri sulla musica, le mostre e le attività di questa edizione entrando in contatto diretto con il cuore pulsante del Medimex. Professionisti, musicisti, famiglie oppure semplici passanti ci hanno regalato riflessioni appassionate e in qualche caso anche sorprendenti, che descrivono a pieno l’atmosfera che si respirava.
Riascolta tutto il palinsesto di Radio Medimex 2023, se vuoi ascoltare le voci dei nostri speaker, ascolta la puntata 4 e la puntata 5:
I concerti
Tempo di correre verso la rotonda del lungomare per la prima delle tre serate live.
Spetta a Lorocca inaugurare il palco, che a cavallo tra cantautorato e contaminazioni soul e blues riesce nell’ardua impresa.
È il turno degli Echo & the Bunnymen, formazione che tra alti e bassi ha innegabilmente fatto la storia del post-punk britannico. Accompagnati per tutta la durata dell’esibizione dall’oscurità, mettono in scena uno spettacolo che certamente avrà fatto piacere ai fan di vecchia data ma che, a dirla tutta, probabilmente lasciava trasparire un certo distacco, complici forse gli spettatori poco partecipativi o qualche malumore del frontman Ian McCulloch. In ogni caso godersi Killing Moon dal vivo è stato impareggiabile.
Spazio a Diodato, che inaugura il tour estivo proprio qui, a Taranto, sua città natale. In antitesi con l’esibizione precedente, la sua è un’esplosione di colori, sia visivamente che musicalmente, un sound avvolgente e curato nel minimo dettaglio, che per ben due ore ha ipnotizzato e fatto ballare il pubblico, ora più coinvolto che mai. Un viaggio tra le hit più famose ma un occhio di riguardo anche per i lavori precedenti, sicuramente meno radio friendly, mettendo d’accordo vecchi e nuovi fan.
I Red Room aprono la serata di sabato, al tramonto già gremita di pubblico. Giovanissimi e accompagnati da una buona dose di follia, lasciano il segno, incendiando il palco (metaforicamente, sia chiaro), con brani tratti dal loro primo album “Teens Never Tell The Truth” uscito il 27 luglio 2022.
I The Murder Capital rincarano la dose, sicuramente tra le novità più fresche degli ultimi anni nella rinnovata scena post-punk irlandese, con un secondo album, “Gigi’s Recovery”, uscito proprio quest’anno. Sorretta da una sezione ritmica pulsante e instancabile, la voce del frontman James McGovern si fa strada tra le chitarre, che alternano momenti di eterea distensione a furiose sferzate noise, riuscendo a catalizzare l’attenzione del pubblico, mai così esigente, con innegabile carisma e un sound affilatissimo per la loro primo concerto in assoluto in Italia.
L’atmosfera si è scaldata a dovere, arrivano gli Skunk Anansie. Senza mezze misure irrompono sul palco con un’energia inarrestabile, Skin, più in forma che mai, è magnetica, trascina il pubblico sin dai primi attimi e così sarà per tutta la durata dell’esibizione. Un’ora e mezzo di viaggio nell’intera discografia della band, dalla ruvidezza del primo album “Paranoid & Sunburnt” fino alle contaminazioni elettroniche dell’ultima fatica in studio “Anarchytecture”, mantenendo sempre alta la tensione e senza mai perdere di vista l’impegno politico, una costante nel loro percorso artistico.
Anche le cose belle, purtroppo, hanno una fine ma giunti alla terza e ultima serata live non c’è spazio per la malinconia.
In apertura c’è Wepro che presenta il suo album d’esordio, omonimo, un lavoro eclettico tra rock, pop ed elettronica.
E poi arriva lui, Tom Morello, vera e proprio icona del rock che non delude le aspettative e dà vita ad un live devastante. Tra brani tratti dai suoi lavori da solista e medley dei suoi riff più iconici, riesce letteralmente a far impazzire il pubblico. Chiudono il set l’attesissima Killing in the name e una cover di Power to the people che cantiamo a squarciagola fino a rimanere senza fiato.
Giusto il tempo di un cambio palco, che non basta per riprenderci ed è il turno dei The Cult. Capitanati dal frontman e vocalist Ian Astbury, ritornano a Taranto dopo la storica esibizione del 1985, più carichi che mai, come se questi trentotto anni non fossero mai passati. Una celebrazione collettiva che omaggia il rock più puro a suon di riff e batterie pestate, senza un attimo di pausa.
Di ritorno iniziamo a tirare le somme: le orecchie che fischiano ci sono, le gambe indolenzite anche, la voce è andata e poi gli incontri, le chiaccherate, i programmi e i progetti futuri. Direi anche quest’anno un successone!
Passeggiando sul lungomare ci lasciamo trasportare un’ultima volta dalle note di Sunday Morning dei The Velvet Underground e le splendide visual dell’opera di Roberto Santoro e Blending Pixels “il Rito, l’Idea, il Mestiere, il Sogno” e la testa è già nel 2024.
Scritto da: Alessandro Madaghiele
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